Proposta per gli adolescenti

La relazione interpersonale in ballo

Laboratorio per adolescenti con la metafora del tango

(di Loredana Urbini)

 

 

 

Premessa

Il progetto propone il tango argentino come mediatore formativo, per un breve laboratorio che si sviluppa con un approccio metodologico orientato alla formazione esperienziale, dove la metafora del tango rappresenta lo strumento di lavoro per sviluppare i concetti di fiducia, rispetto e ascolto, per impostare efficaci processi comunicativi e relazionali.

Perché il tango? Il tango è più di un ballo di coppia, è un ballo sociale, senza distinzione di età, Si rende possibile grazie alla esistenza di un codice comunicativo non verbale utilizzato dai ballerini i cui ruoli sono complementari. Il tango è fondamentalmente un linguaggio con cui esprimersi, un dialogo tra due corpi che ballano.

Il tango non è solo una danza, un genere musicale, una forma poetica, ma è innanzitutto la forma espressiva di una comunità e una forma di relazione tra i sessi. Il tango ha ispirato produzioni e opere in tutti i campi artistici: musica, danza, teatro, cinema, pittura ecc. Negli ultimi anni il viene utilizzato come strumento anche nel campo della psicologia, della salute, della formazione, la tangoterapia inizia a prendere piede in Italia, è stata inserita nel master di Psiconcologia di Roma, diverse realtà sanitarie e associative la utilizzano per contrastare gli effetti delle malattie di Parkinson e Alzhiemer.

Le straordinarie potenzialità della danza come strumento educativo sono state ampiamente dimostrate, il tango argentino le amplifica, poiché si tratta di uno strumento ad alto coinvolgimento, che interessa la persona nella sua globalità: fisico-corporea, sensoriale, cognitiva, emozionale. Inoltre come tutti i balli di coppia richiede un coinvolgimento relazionale, con il partner, attraverso il linguaggio corporeo, e con gli altri più in generale (le altre coppie nel gruppo).

 

E’ utile precisare che, sebbene vengano presi in prestito i passi, la musica e i codici del tango argentino, il laboratorio non è finalizzato ad imparare questa danza, bensì a facilitare l’acquisizione di concetti e dinamiche relazionali attraverso l’attività a mediazione corporea.

 

Obiettivi

Sviluppare attenzione e sensibilità verso all’altro

Instaurare rapporti basati sulla fiducia

Aumentare l’empatia

Sviluppare capacità di stare a contatto con il corpo nel quotidiano, nel qui ed ora dell’esperienza

Favorire un ascolto non giudicante di se stessi e dell’altro

Aumentare sensibilità percettiva e propriocettiva

Facilitare l’espressività personale

Accrescere la propria autostima e immagine corporale

 

Contenuti

Attraverso questo metodo, dall’aspetto fortemente ludico ed aggregativo, i partecipanti vengono invitati a “mettersi in discussione” e stimolati a partecipare attivamente, lavorando ai seguenti aspetti della relazione:

  • Comunicazione non verbale e linguaggio del corpo
  • Fiducia in sé e negli altri (riporla, conquistarla, lasciarsi guidare)
  • Superare le resistenze al cambiamento (muoversi in un “territorio” nuovo)
  • Gestione degli imprevisti
  • Rispetto (dei ruoli, dei tempi, dell’altro)
  • Responsabilità (per guidare, condurre, aver cura, salvaguardare l’incolumità del partner, completare il tango)
  • Differenze di genere
  • Leader e follower (un bravo leader per esserlo deve avere bravi seguaci nella propria squadra e saper seguire è una abilità vera e propria)
  • negoziazione (negoziare lo spazio all’interno della coppia e all’interno della pista, negoziare l’asse, l’energia dell’abbraccio).

 

Gli strumenti e la metafora del tango

L’Abbraccio ci rimanda al primo, quello della relazione primaria con la mamma, quell’abbraccio che abbiamo sperimentato, che ci ha protetti e che desideriamo ritrovare; Il tango viene spesso associato alla danza dell’abbraccio proprio per la tipica postura dei ballerini che si differenzia dagli altri balli di coppia. Studi scientifici condotti in Argentina e negli Stati Uniti hanno dimostrato che l’abbraccio del tango favorisce lo sviluppo dell’ossitocina, conosciuto come l’ormone dell’attaccamento, in grado di aumentare la sensazione di benessere e rompere la catena dello Stress.

Lo spazio prossemico, l’ascolto dell’atro e delle sue emozioni ci aiuta a creare un buon contesto di comunicazione. La “Bolla Prossemica” rappresenta lo spazio fisico e mentale tra me e l’altro è una configurazione che ci aiuta a concepire una raffigurazione pratica della relazione.

Postura, controllo del corpo ed energia interiore: quello che generalmente colpisce di più quando si vede una coppia che balla il Tango è l’eleganza della postura, il modo di camminare e di stare fermi, o di eseguire gli spostamenti mantenendo la postura.

I ruoli maschile e femminile, i partner hanno entrambi un ruolo attivo e l’implicita responsabilità l’uno dell’altro, nonché la responsabilità del Tango che trascende dai singoli ballerini. Per la seguidora lasciarsi condurre non è sinonimo di subordinazione, bensì, di lucida e consapevole accettazione necessaria all’armonia di coppia. Il tanguero, da solo, non può ballare il Tango e neppure la seguidora, da sola, può farlo; ciò dimostra l’esigenza di un principio di cooperazione.

La proposta di inter cambiare i ruoli (condurre e seguire) durante gli esercizi favorisce l’empatia, la capacità di mettersi al posto dell’altro per cogliere un diverso punto di vista, comprendere le difficoltà dell’altro, consentendoci di migliorare la nostra comunicazione.

L’equilibrio, quello fisico necessario a svolgere gli esercizi, richiama concetti di fisica come il baricentro il movimento la forza apparente e reale, il peso e l’asse; quello emotivo e psicologico invece rimandano alla capacità di entrare in contatto con le emozioni, gestirle ed esprimerle.

 

Modalità di realizzazione

Il percorso si realizza in 4 incontri della durata di 2 ore ciascuno, necessita di uno spazio che consenta il libero movimento, con pavimento liscio e preferibilmente sedie sui lati. Saranno proposti esercizi pratici a difficoltà graduale e discussioni in gruppo per focalizzare i concetti chiave mettendo a confronto la propria esperienza diretta.

 

I riferimenti teorici

La proposta di questo laboratorio si ispira al metodo Dulaine. Il film “Ti va di ballare” di Liz Friedlander con Antonio Banderas è ispirato alla storia vera di Pier Dulaine, ballerino professionista che vede la danza come strumento educativo per recuperare dalla strada ragazzi difficili e insegnagli ad avere fiducia nel prossimo e rispetto.

Un utile spunto formativo del film quando il maestro spiega  ai genitori il suo metodo:

http://www.youtube.com/watch?v=z8CoYwyKwc4

 

La Tangoterapia nasce in Argentina nel 2008 con l’organizzazione del primo Congresso Internazionale di Tangoterapia che ha visto il contributo di molteplici e differenti discipline interessate all’efficacia del tango e ai benefici prodotti nella cura, nel benessere psicofisico e nel miglioramento della qualità della vita.

Il Dr. Federico Trossero (psichiatra, biologo e psicoterapeuta psicanalista) ha impostato un metodo per la tangoterapia, un sistema integrato che utilizza gli strumenti del tango: la sua musica, la sua poesia, la sua filosofia, i suoi codici, la sua cultura e in particolar modo il suo approccio al ballo, che promuovendo un’esperienza emozionale particolare avvicina ad una più profonda conoscenza della psiche